IL
CONTADINO E LA BORGHESE
C’era una volta un ragazzo, che lavorava nei campi e il suo nome era
Filippo.
Lui era stupido ma, anche molto fortunato e per di più analfabeta; cosi un
giorno decise di trasferirsi in città e andare a scuola. Il primo giorno di
scuola conobbe una ragazza molto bella, ella apparteneva all’alta borghesia
e si chiamava Eloisa.
S’innamorò a tal punto che decise di conquistarla, ma non sapeva come; un
pomeriggio, Filippo andò a studiare nel bosco, si mise sotto un albero e
s’addormentò. In sogno gli apparve un folletto rosa il quale gli disse che
era al corrente della situazione tra Filippo ed Eloisa così, il folletto
decise di aiutarlo a conquistare la ragazza. Il giorno seguente il folletto,
diede un mazzo di fiori di zucca a Filippo, per regalarli ad Eloisa ma,
quando arrivò davanti ad ella i fiori cominciarono appassire e afflosciarsi,
a quel punto, Eloisa guardò Filippo con una risatina si girò e lasciò
Filippo da solo con i fiori afflosciati in mano.
Dispiaciuto dell’accaduto, Filippo, torno a casa e si sedette sul letto e
con suo stupore vide sul soffitto della stanza una luce, e, con un saltello,
il folletto comparve ai suoi piedi. Il folletto gli disse che aveva visto la
figuraccia che aveva fatto allora gli propose un altro tentativo.
L’indomani Filippo si presento a scuola mezz’ora prima del solito perché
voleva incontrare Eloisa; esso, sempre deciso a conquistarla , la notte,
aveva fabbricato con un nocciolo di pesca, un piccolo anello da portare in
dono ad Eloisa convinto, che la ragazza lo avesse apprezzato. Il folletto
rosa prevedeva anche il futuro, così quando Filippo si trovò faccia a faccia
con Eloisa, il folletto con un batter di bacchetta trasformò l’anello, così,
quando Filippo si inginocchiò e aprì il cofanetto e lo porse ad Eloisa, lei
strabuzzò gli occhi e si lanciò tra le braccia di Filippo.
Lui non capendo tutta questa emozione per un semplice anello di legno, lo
guardò e al posto del nocciolo intagliato, trovò una riviera tempestata di
diamanti.
A quel punto capì che era opera del folletto e così i due innamorati non
persero tempo, e dopo un mese si sposarono e, sulla loro carrozza, sul
cocchio c’era il folletto rosa che, dopo secoli si scopri che si chiamava
Cupido.
CHI DORME NON PIGLIA PESCI
C’era una volta un lupo, al quale piacevano molto le pecore. Un giorno gli
prese un gran fame e decise di uscire dal bosco per andare a cercare del
cibo; arrivò nei pressi di una fattoria nella quale il fattore aveva un
vasto allevamento di paffute pecore. Allora decise di rubare un po’ di lana
da una pecora appena tosata in modo da poter ingannare il fattore e poter
mangiare qualche pecora. Arrivò dentro che il sole era già tramontato e il
fattore cominciò a condurre le pecore nell’ovile; il lupo si aggregò a loro
indisturbato ma, arrivato dentro l’ovile si accorse che a fare la guardia
alle pecore c’era anche il cane, così, per non farsi scoprire si nascose
dietro un covone e lì si addormentò.
Il giorno dopo, quando lo sfortunato lupo si svegliò, le pecore erano
scomparse, perché erano state portate al macello; così il lupo sconsolato se
ne tornò nel bosco a bocca asciutta e con una fame da lupi!
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