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di Erika Mauro

IL CONTADINO E LA BORGHESE



C’era una volta un ragazzo, che lavorava nei campi e il suo nome era Filippo.
Lui era stupido ma, anche molto fortunato e per di più analfabeta; cosi un giorno decise di trasferirsi in città e andare a scuola. Il primo giorno di scuola conobbe una ragazza molto bella, ella apparteneva all’alta borghesia e si chiamava Eloisa.
S’innamorò a tal punto che decise di conquistarla, ma non sapeva come; un pomeriggio, Filippo andò a studiare nel bosco, si mise sotto un albero e s’addormentò. In sogno gli apparve un folletto rosa il quale gli disse che era al corrente della situazione tra Filippo ed Eloisa così, il folletto decise di aiutarlo a conquistare la ragazza. Il giorno seguente il folletto, diede un mazzo di fiori di zucca a Filippo, per regalarli ad Eloisa ma, quando arrivò davanti ad ella i fiori cominciarono appassire e afflosciarsi, a quel punto, Eloisa guardò Filippo con una risatina si girò e lasciò Filippo da solo con i fiori afflosciati in mano.
Dispiaciuto dell’accaduto, Filippo, torno a casa e si sedette sul letto e con suo stupore vide sul soffitto della stanza una luce, e, con un saltello, il folletto comparve ai suoi piedi. Il folletto gli disse che aveva visto la figuraccia che aveva fatto allora gli propose un altro tentativo.
L’indomani Filippo si presento a scuola mezz’ora prima del solito perché voleva incontrare Eloisa; esso, sempre deciso a conquistarla , la notte, aveva fabbricato con un nocciolo di pesca, un piccolo anello da portare in dono ad Eloisa convinto, che la ragazza lo avesse apprezzato. Il folletto rosa prevedeva anche il futuro, così quando Filippo si trovò faccia a faccia con Eloisa, il folletto con un batter di bacchetta trasformò l’anello, così, quando Filippo si inginocchiò e aprì il cofanetto e lo porse ad Eloisa, lei strabuzzò gli occhi e si lanciò tra le braccia di Filippo.
Lui non capendo tutta questa emozione per un semplice anello di legno, lo guardò e al posto del nocciolo intagliato, trovò una riviera tempestata di diamanti.
A quel punto capì che era opera del folletto e così i due innamorati non persero tempo, e dopo un mese si sposarono e, sulla loro carrozza, sul cocchio c’era il folletto rosa che, dopo secoli si scopri che si chiamava Cupido.


CHI DORME NON PIGLIA PESCI


C’era una volta un lupo, al quale piacevano molto le pecore. Un giorno gli prese un gran fame e decise di uscire dal bosco per andare a cercare del cibo; arrivò nei pressi di una fattoria nella quale il fattore aveva un vasto allevamento di paffute pecore. Allora decise di rubare un po’ di lana da una pecora appena tosata in modo da poter ingannare il fattore e poter mangiare qualche pecora. Arrivò dentro che il sole era già tramontato e il fattore cominciò a condurre le pecore nell’ovile; il lupo si aggregò a loro indisturbato ma, arrivato dentro l’ovile si accorse che a fare la guardia alle pecore c’era anche il cane, così, per non farsi scoprire si nascose dietro un covone e lì si addormentò.
Il giorno dopo, quando lo sfortunato lupo si svegliò, le pecore erano scomparse, perché erano state portate al macello; così il lupo sconsolato se ne tornò nel bosco a bocca asciutta e con una fame da lupi!