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di Denise Lorenzon

ROSABELLA 

In un regno molto lontano, viveva una bellissima ragazza di nome Rosabella che viveva sola con il padre, in un palazzo nel bel mezzo di un bosco. Il padre, credendo che a Rosabella mancasse affetto si risposò con una donna che aveva anch’essa una figlia di nome Rosaspina. La nuova famiglia visse felice per sei mesi finché il padre di Rosabella morì. Nessuno ne capì mai il motivo. Era stato trovato nel suo studio, sulla sua sedia, con la testa china in avanti. La finestra era stata aperta e sul comodino c’era solo una bottiglia di vino. Rosabella pianse a lungo, per giorni, era finito tutto con la morte del padre: la felicità e anche la sua libertà.La matrigna la mise a lavorare e la cacciò a dormire in soffitta, a far compagnia ai topi. La ragazza non andava più a scuola, anzi non usciva proprio e rimaneva a casa a pulire. Un giorno la bella Rosabella prese i panni sporchi, il sapone e si diresse verso il pozzo. Si mise a strofinare, purtroppo la saponetta le sfuggì di mano e cadde nel pozzo. Le venne subito un attacco di panico, perché la matrigna l’avrebbe picchiata, se non avesse portato a casa la saponetta. Si mise a piangere rumorosamente e subito uno gnomo le comparve vicino, chiedendole spiegazioni. Rosabella si asciugò le lacrime e gli  raccontò la sua triste storia. Lo gnomo si commosse e decise di aiutarla: lui sarebbe andato a recuperare la saponetta, solo se la ragazza gli avesse regalato le sue scarpe… Lo gnomo si tuffò e emerse poco dopo con la saponetta e Rosabella gli diede le scarpe, come promesso. La ragazza stava per andarsene, ma lo gnomo le disse di scegliere tra tre scrigni di colore diverso: giallo, verde e nero. La ragazza prese quest’ultimo, ringraziò, e se ne andò.Tornata a casa la matrigna vide che aveva portato a casa uno scrigno che non aveva mai visto e, come lo vide, lo prese e lo aprì. All’interno c’erano cinquanta monete d’oro puro. Emozionata, la matrigna si fece spiegare dove avesse preso quello scrigno e mandò sua figlia Rosaspina al pozzo. La ragazza fece tutto quello che le era stato ordinato: buttò di proposito la saponetta nel pozzo e si mise a piangere. A quel punto, come in precedenza, spuntò lo gnomo che le chiese, in cambio della saponetta, le scarpe. Rosaspina era impreparata a questa domanda e non voleva cedere le sue nuove scarpe, così litigò col lo gnomo.Lo gnomo se ne stava per andare, adirato, ma Rosaspina gli ricordò stupidamente lo scrigno e quando l’ebbe preso, tornò dalla mandre che, nel frattempo, aveva chiuso in una stanza la figliastra.La matrigna e Rosaspina aprirono assieme lo scrigno, ma vi trovarono dentro dei viscidi serpenti, che le uccisero, mordendole. Rosabella era ignara di quello che stava accadendo e se ne stava seduta di fronte alla finestra, finché non vide un giovane a cavallo e se ne innamorò, perdutamente. I due giovani si misero a parlare finché il ragazzo non la convinse ad andare a vivere con lui, nel suo palazzo dove finalmente avrebbe avuto una vita vera. 

CHI DORME NON PIGLIA PESCI


C’erano una volta, nell’antico Medioevo, due contadini, uno aveva sempre avuto molta fortuna per quanto riguarda il raccolto, l’altro, invece, aveva il terreno molto arido e, se voleva vedere crescere qualcosa, doveva darsi molto da fare.
I due contadini si odiavano e gia più di una volta c’erano stati grossi litigi.
Un giorno, precisamente due giorni prima dell’inverno tutti i contadini della zona si precipitarono a raccogliere tutto: frutta, verdura…ecc..
Tutti, tranne il contadino fortunato, che decise di stendersi sotto un melo a guardare gli altri lavorare, mentre raccoglievano quel poco che era cresciuto nella loro terra.
Il contadino si addormentò e non aprì gli occhi fino a tarda sera, quando si accorse che i primi fiocchi di neve stavano scendendo dal cielo.
Il contadino si disperò e cominciò a lavorare, ma raccolse ben poco.
Nei giorni seguenti, infreddolito e spaventato, andò dai suoi compagni contadini che lo ignorarono; e, dopo pochi giorni, morì.
I contadini lo seppellirono nel suo stesso campo e scrissero sulla lapide: “chi dorme non piglia pesci”.