CHI DORME NON PIGLIA PESCI
C’era
una volta un cane che sorvegliava un recinto del suo padrone pieno di
galline e galli.
Era solito addormentarsi ogni giorno, dopo il pranzo.
Un giorno, una volpe passando di là, notò il recinto pieno di galline e non
resistette alla sensazione di cercare di mangiarne un po’, quando lo
scavalcò, il cane fortunatamente si svegliò in quell’occasione, colse la
volpe con le mani nel sacco. Allora la volpe disse: ”Ti prego di non
uccidermi, ho soltanto tanta fame, ti prego se mi lasci andare dirò ai miei
compagni di lasciar stare queste galline perché, a sorvegliarle c’è un cane
molto feroce”.
Il cane amareggiato dalle lusinghe disse: ”Solo per questo ti lascerò
andare, che non capiti mai più , soprattutto perché adesso vorrei dormire
come faccio ogni santo giorno”.
Così la volpe fuggì; ma il giorno seguente tornò e aspettò che il cane si
addormentasse, sì mangiò tutte le galline. E il cane, al suo risveglio,
venne preso a calci dal suo padrone.
Morale: “Chi dorme non piglia pesci”.
IAN IL FORTUNATO
C’era
una volta una persona molto sciocca, ma molto fortunata, di nome Ian. Fin da
piccolo aveva come rivale un uomo di nome Nasc, molto malvagio. Ian e Nasc
erano in continua competizione a causa delle loro famiglie, perché il primo
era il figlio del re, mentre il secondo era figlio del fratello del re, e
aspirava al trono.
Una notte di inverno, Nasc uccise il re e con l’aiuto dei suoi scagnozzi
rapì Ian e lo gettò in un fiume. Ian venne trasportato dalla corrente fino
alla casa del mago, che lo curò e decise di aiutarlo a riprendere il suo
trono; perché si dà il caso che anche il padre di Nasc era morto e ora stava
per essere incoronato proprio il figlio.
Ian e il mago decisero che avrebbero dovuto impedire l’incoronazione, così
decisero di fare irruzione nella reggia reale per uccidere Nasc. Fu uno
scherzo entrare soprattutto grazie alla magia ma quando scovarono Nasc, Ian
decise di affrontarlo a colpi di spada. Dopo un duello cruento, fra i due
rivali, Ian ebbe la meglio, bandì dal regno Nasc, nominò il mago “Stregone
di corte” e fu incoronato RE.
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