DIARIO di viaggio di Sara Michelini
Finalmente è giunto il giorno tanto atteso e come previsto ci siamo ritrovati in Piazzale Ippodromo, malgrado il tempo avverso, in attesa del pullman per Marano. Stupiti per l'assenza della prof. Ranut che, terrorizzata dalla nostra oscura presenza si è data malata per non accompagnarci, abbiamo iniziato il viaggio tra la nebbiolina del mattino, intasati nel traffico del centro per ben 45 minuti prima di raggiungere l'autostrada. Il pullman si è rapidamente trasformato in una "bisca" priva però del necessario vettovagliamento visto che ci hanno costretto a lasciare gli zainetti nel portabagagli. Tra musica, "ciacolade" e sparaflashate di macchine fotografiche siamo giunti a destinazione e abbiamo assistito a una soporifera lezione sulla laguna che un po' per il freddo e un po' perchè conoscevamo già l'argomento, ha peggiorato quella fastidiosa insensibilità alle gambe che ci aveva colpito durante il viaggio. Ridestati dal lontano richiamo della guida che ci invitava ad incamminarci per la visita dell'ambiente, abbiamo ammirato dei bellissimi uccelli, che come modelli, si prestavano a farsi fotografare dall'eccitatissima zia Cam ... sembrava proprio una famosa fotoreporter!
Purtroppo la pioggia ci ha costretti a imbarcarci frettolosamente sul battello
diretti alla foce dello Stella. Qui abbiamo potuto usufruire del bar, con le sue
bevande e ascoltare (oltre alla guida) la "bellissima" dedica a Lorenzo fatta da
un ammiratore segreto, che grazie all'altoparlante della barca ha potuto
esprimere i suoi pensieri... purtroppo ciò non è piaciuto molto a Lollo che dopo
aver rintracciato il suo fan, con metodi poco consoni, gli ha fatto cambiare
opinione fra l'ilarità generale. Povero Stefano! Nel frattempo a prua della nave
oltre a cormorani e gabbiani si potevano osservare bellissimi esemplari di "Letteronze"
che chiamate rispettivamente Marina,Michela e Novella approfittavano del vento
che scuoteva loro i capelli, per fare delle foto da copertina. Anch' io però,
non sono stata graziata dall'attraente obbiettivo della macchina fotografica,
infatti, finita tra le grinfie di Adriano (il simpatico comandante), il quale mi
ha costretta a timonare la barca, sono stata oggetto di un "calendario"
fotografico, naturalmente fatto da zia Cam, che mi ritraeva durante i miei
tentativi di far incagliare l'imbarcazione nella velma più vicina. Sopravvissuti
alla mia guida spericolata e a quella di molte altre ragazze, siamo sbarcati su
una barena dove abbiamo avuto la possibilità di pranzare in un autentico casone.
Esso si è rivelato un luogo caldo e riparato, favorevole alla vita di Francesca,
che essendo a differenza mia, una ragazza piuttosto magrolina, quindi poco
resistente alle basse temperature, ha accettato di buon grado di rifugiarsi in
questo luogo. Qui, dopo aver ascoltato le battutacce contro il fumo asfissiante
causato dal focolare presente al centro del casone, abbiamo assistito all'Adriaon's
show nel quale il comandante, con l'accompagnamento musicale di Monica, non si è
solo cimentato in canti e ballate locali ma anche in canzoni quali "Hanno ucciso
l'uomo ragno" che hanno avuto una grande partecipazione canora da parte di tutti
noi. Terminate queste due abbondanti ore nelle quali ci siamo sgolati a più non
posso, (posso testimoniare) era giunta l'ora di risalire in barca per riavviarci
verso Marano. All'inizio il viaggio di ritorno in battello si prospettava
piuttosto noioso ma, grazie ad un tamburo (nello stile masai), ad alcuni CD,
luci e stereo, la bagnarola, con il contributo del festaiolo Adriano, si è
trasformata in una vera e propria disco galleggiante, con tanto di ballerine
assatanate, quali Alice e pazzi trenini (nei quali sono stata coinvolta anch' io
che per inciso sono una schiappa a ballare) che hanno continuato fino all'
arrivo a Marano. Allo sbarco in porto eravamo tutti un po' tristi di
abbandonare la barca dondolante ma purtroppo dovevamo avviarci verso il pullman,
non però senza aver salutato la ciurma con un sonoro "batti cinque". Anche il
ritorno in bus però non è stato meno divertente, infatti, anche qui Camilla e la
sua nuova assistente zia Vero hanno finalmente terminato la memoria delle loro
macchine digitali dopo averci prontamente accecati tutti.. Adesso non mi resta
che aspettare la partenza per la Sardegna. |