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DIARIO di viaggio di Filippo Giraldi

Martedì, durante una “bella e singolare” giornata d’autunno, ci siamo recati a Marano in provincia di Udine. Marano è una riserva lagunare nella quale vivono molti tipi di uccelli stanziali e migratori. Le acque prolificano di diversi pesci. Il tutto nel rispetto della natura e delle esigenze degli animali.
Io pensavo che ci saremmo un po’ annoiati nel vedere papere e anatre tutto il giorno, invece mi sono divertito molto, tra pullman, casoni e giro in barca.
In pullman cantavamo canzoni triestine a squarciagola come degli “ubriachi”, dimenticandoci l’atmosfera grigiastra esterna.
Una volta arrivati, dopo più di un’ora, abbiamo seguito le indicazioni dello stomaco e abbiamo mangiato a sazietà, mentre ci stavamo recando in barca.
Il clima era abbastanza freddo e soprattutto molto umido. Il viaggio in barca è stato divertente e con i miei compagni mi sono entusiasmato molto: abbiamo scattato un sacco di foto a tutte le specie viste di animali e a tutti noi.
Ho ammirato specialmente i cigni che con il loro atteggiamento sembravano dei re fra tanti sudditi. Un “cucciolo” di cigno reale, non ancora del tutto sviluppato, dal becco rosa e le piume nerastre, mi ha fatto ricordare la storia del “Brutto anatroccolo”.
Nel casone dopo una breve introduzione descrittiva del luogo tenuta dalla guida e una abbuffata di pesce appena cucinato, abbiamo pian piano digerito.
Il capitano della barca era molto simpatico, scherzoso e con un grande senso dello humor.
Ad un certo punto, sulla via del ritorno, ho potuto “governare” l’imbarcazione per un paio di minuti e mentre pilotavo, controllavo molto attentamente l’ecoscandaglio affinché non entrassimo in una secca.
Infine dato che eravamo simpatici ad Adriano, il capitano ha collegato un lettore DVD ad un amplificatore e abbiamo ascoltato musica di tutti i tipi: una vera e propria discoteca con tanto di luci colorate e lampeggianti, danzanti al ritmo di musica.
Nel pullman, di ritorno a Trieste, tra una chiacchiera e l’altra, il tempo è passato così velocemente, che come per magia eravamo già a casa. Una volta arrivati, stanchi ma felici ci siamo salutati e ognuno ha imboccato la propria strada sotto una pioggia alquanto bagnata.