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Il Lago Omodeo è un vasto bacino artificiale, formato nel 1924 in seguito
alla costruzione della poderosa diga di Santa Chiara, per sbarrare il corso del
fiume Tirso.
Si tratta tuttora del bacino più grande d’Italia, lungo m 16.500 e largo m 500
ha una capacità di 402 milioni di Metri cubi d'acqua. La zona in qui sorge ha la
caratteristica d’essere un angolo di Sardegna ancora incontaminato, ricco di
sorgenti, grotte, fiumi e di miniere abbandonate.
L'Omodeo occupa in gran parte una vallata tettonica con tutto quello che il lago
ha sommerso, (nuraghi,
muretti, secco, foresta pietrificata) visitabile solo nei periodi di siccità.
Le sponde del lago possono essere di vari tipi: distesa sabbiosa, dolci colline
e vertiginose pareti di roccia.
Quando, la foresta pietrificata che venne in gran parte sommersa dal lago,
riemerge dalle acque, offre uno spettacolo affascinante e suggestivo. L’acqua,
con la sua azione lenta ed inesorabile, ha modellato le piante silicizzate
conferendogli aspetti arditi e bizzarri.
Nei periodi in cui il lago si ritira, riemergono anche gli antichi Nuraghe che
appaiono di una colorazione uniforme al terreno a causa del limo che si deposita
con il prosciugamento. Alcuni di questi sono integri, mentre altri sono stati
smantellati per costruire muretti a secco.
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resti della foresta fossile
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