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Is Aruttas, sicuramente una tra le spiagge più belle della Sardegna è
certamente unica nel suo genere. La spiaggia, collocata nell’area marina
protetta penisola del Sinis di
Mal di ventre, si estende per
varie centinaia di metri è unica nel suo aspetto, è formata infatti da piccoli
granuli di quarzo tondeggianti che sembrano dei chicchi di riso, di colore
bianco e rosa, sui quali la luce si riflette con tonalità particolari. Oltre ad
essere bellissima, è gradevolissima al contatto fisico e rimane fresca anche con
le più alte temperature estive.
Is Aruttas è una delle 3 spiagge fossili presenti in Sardegna (al mondo sono una
cinquantina in tutto). E' costituita esclusivamente da granuli di quarzo, molto
ben arrotondati. Questo fatto ci da la misura di quanto la spiaggia possa essere
antica e quindi "fossile". Tutte le altre spiagge della Sardegna sono molto
diverse e i granuli, o il materiale di cui sono composte, sono di diverso tipo
(minerali diversi) e non presentano granuli arrotondati. Le spiagge come quella
di Is Aruttas vengono dette "mature" in quanto vi è, evidentemente, una lunga
elaborazione del moto ondoso e quindi una "maturazione" dei granuli. Tutte le
altre spiagge vengono considerate "immature". L'origine della spiaggia di Is
Aruttas non è ancora chiara ma si suppone che il basamento di granito, che si
ritrova sul fondale marino al largo della spiaggia e che affiora nell'Isola di
Mal di Ventre, sia stato elaborato a lungo dal moto ondoso (parliamo di milioni
di anni, visto che il granito di cui parliamo è "vecchio" di circa 300 milioni
di anni) e che di questo basamento di granito, completamente disgregato
dall'azione del mare, sia rimasto solo il quarzo, mentre gli altri minerali che
lo componevano siano andati completamente distrutti. Questo accade perché i
minerali di cui è composto il granito (feldspati, miche ed altri minerali) sono
più "fragili" del quarzo (anch'esso contenuto nel granito) che è molto più
resistente. Proprio da questa sua "maturità" scaturisce l'importanza della
spiaggia: esistono solo una cinquantina di spiagge fossili contro i milioni di
spiagge che costeggiano le coste di tutto il mondo! Questa è una meta molto
ambita dai visitatori che abbandonano rifiuti inquinando questo incantevole
luogo, e molte volte, come un "ambito trofeo", insensibili al rispetto della
natura e del bene collettivo, vogliono portare via almeno una manciata di questa
preziosa sabbia se non addirittura bottiglie intere, per esporli in bella mostra
nel salotto di casa, magari vicino a un lume che ne esalti la lucentezza. Una
situazione non certo da sottovalutare, visto che soltanto pochi anni fa, nella
stessa regione, i continui e irresponsabili saccheggi di sabbia hanno ridotto al
lumicino la straordinaria bellezza della spiaggia rosa di Budelli.
Lo scorso anno il Comune di Cabras, gestore dell’area marina protetta, ha
emanato un’ordinanza che punisce i furti di sabbia al quarzo con un’ammenda fra
gli 80 e i 495 euro, oltre alla segnalazione alla magistratura.
Di conseguenza il comune del luogo ha deciso di attuare una restrizione delle
persone sull’accesso alla spiaggia intorno alla metà di giugno. Il biglietto
d’ingresso sarà corrisposto direttamente agli ausiliari della sosta in servizio
ad Is Aruttas inoltre chi deciderà di fare il bagno ad Is Aruttas, sempre che
rientri nei trecento fortunati a cui sarà consentito l’accesso, pagherà una
tariffa di parcheggio doppia rispetto a quella da corrispondere nelle altre
spiagge. I compiti di controllo sono stati demandati agli stessi ausiliari della
sosta che, qualora ce ne dovesse essere la necessità, potranno fare affidamento
sulla forze dell’ordine. Capitaneria di porto, Guardia costiera, Polmare,
Polizia municipale e Guardia forestale daranno man forte ai parcheggiatori del
Sinis. A scanso di equivoci, è prevista una massiccia campagna d’ informazione
in cui saranno spiegati i motivi che hanno spinto l’ amministrazione comunale ad
adottare il metodo del numero chiuso e le tante restrizioni previste per i
trecento fortunati che scenderanno sulla spiaggia del quarzo. Per arrivare in
spiaggia si percorreranno i camminamenti indicati dai parcheggiatori in cui
saranno piazzati piccoli ponticelli in legno con le doghe distanziate tra loro,
in modo da far cadere in spiaggia la sabbia eventualmente attaccata al corpo e
saranno banditi gli zaini e le calzature chiuse come le scarpe da ginnastica e i
mocassini. Sarebbe meglio camminare scalzi o, al massimo, con le ciabattine
infradito. L’idea è di preservare Is Aruttas per farne un santuario simbolo
dell’intera penisola del
Sinis, costi quel che costi.
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