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La
giornata tipo di noi patrizi Romani inizia con la sveglia quasi all'alba. Il
sole, che entra dalla finestra, illumina improvvisamente la stanza. Apro gli
occhi e vedo la mamma che mi leva le coperte con un gesto rapido. Un brivido
mi percorre dalle punte dei piedi fino al collo. Allora mi sveglio del tutto
e realizzo che la giornata è cominciata. Saluto la mamma con un bacino sulla
guancia come faccio sempre e comincio a vestirmi. La mia veste sta già lì
sulla sedia accanto al letto pronta per essere indossata.
-"Clelia fa presto! Dobbiamo andare!"-mia madre mi sta chiamando dalla sala
da pranzo, dove la colazione è già pronta sul tavolo.
Salve a tutti. Mi chiamo Clelia e ho XV anni. Mio padre è l'imperatore
Costantino il grande, e al momento ci stiamo preparando per andare a vivere
nella nostra nuova casa, l'appena nominata capitale del suo
impero,Costantinopoli. E' molto lontana da Roma perciò dobbiamo partire in
fretta per arrivare lì prima possibile. Ultimamente mio padre è molto
impegnato, un po' perchè spostare la capitale la capitale di un impero così
grande non è una cosa da poco, un po' perchè la popolazione è in crisi per l'
arrivo di una nuova religione che ho sentito chiamare Cristianesimo. Io mi
sento un po' trascurata da lui, però allo stesso tempo lo capisco e quindi mi
adeguo.
-"A Clè, e datte 'Na mossa che dobbiamo annà!"-questo ovviamente è mio
padre! E' sempre la solita storia...si fa tanto raffinato e colto davanti ai
suoi sudditi e poi mi parla in dialetto!
-"Arrivo,arrivo!"-
Bene, finalmente siamo partiti e siccome avrò molto tempo da perdere ho
deciso di raccontarvi un po' di come vivo. Tanto per cominciare mi sembra
giusto dirvi che la mia vita è ovviamente un po' diversa da quella di una
normale ragazza Romana della mia età. La prima differenza (una delle tante) è
che io vivo (o per lo meno ci vivevo fino a poche ore fa) in un vero e
proprio palazzo,quindi ho molti privilegi. Ad esempio ogni mattina seguo
delle lezioni private con dei filosofi Greci per avere una cultura degna del
nome che porto. Inoltre ho a disposizione delle ancelle che hanno il compito
di assicurarsi che io sia sempre presentabile e che faccia I miei doveri
come andare a pregare ogni pomeriggio fino all' ora di cena e studiare la
lezione imparata alla mattina.
Questo avviene nelle normali giornate della settimana. Ma dopo tutto questo
studio e questa preghiera, finalmente arriva la Domenica, il mio giorno
preferito.
Alla Domenica, mi trovo già al mattino con I miei amici per andare al Circo. Ci
rimaniamo fino alla sera perchè ci piace guardare le lotte fra I gladiatori
e poi a me piacciono un sacco I leoni e le tigri e mi diverto tanto nel
vederli correre da una parte all' altra dell' arena e mentre si rotolano
nella sabbia.
Ultimamente però ho notato che il popolo non si diverte più come una volta,e
credo di sapere il motivo. Infatti ho sentito per caso mio padre e il
generale dell' esercito, che è il padre del mio amico Publio, mentre
discutevano del fatto che ci sono degli strani e minacciosi popoli appena
fuori dai confini della città. Li hanno definiti Barbari e hanno anche detto
che sono molto rozzi e forti e perfino puzzolenti!Sanno combattere molto
bene e non vivono nelle città come noi, ma praticamente vivono a cavallo. Per
questo tutti sono preoccupati e non riescono a divertirsi. Però nonostante
questo "problema" al di fuori di Roma, mi sono accorta che sta succedendo
qualcosa di grave anche all' interno della città da un po' di tempo. Infatti
la gente sta diventando sempre più povera. Ma ho saputo dal mio insegnante
che mio padre sta aggiustando un po' le cose. Per esempio ho saputo che ha
inventato una nuova moneta:il solidus. Questa è stata fatta in modo tale da
poterne garantire il valore e mettendo quindi nella sua composizione sempre
la stessa quantità d' oro. Beh, spero proprio che serva a migliorare un po' la
situazione e che le cose migliorino d' ora in poi, anche perchè essendo stata
sempre circondata da agevolazioni non saprei proprio come cavarmela senza se
le cose peggiorassero!
Adesso,anche se a malincuore, vi devo lasciare perchè siamo quasi arrivati a
Costantinopoli e non riesco a tenere a freno la mia curiosità! Spero di
essere stata abbastanza chiara nel descrivere in breve me e ciò che mi
circonda al momento.
Distinti saluti, Clelia.
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