Consiste
nell’assumere a modello un testo già scritto e di solito famoso, per manipolarlo
e stravolgerlo in modo da sottoporlo a un abbassamento.
A differenza del comico,
che rivendica il valore del "basso" contro i rarefatti vapori dell’ideale, la
parodia usa il "basso" come arma per colpire i testi-idoli di una determinata
tradizione.
Il caso tipico è, infatti, la parodia del capolavoro che lo traduce in
situazioni corrive e banali e trasforma gli eroi in personaggi negativi.
Si potrebbe anche parlare di rovesciamento dell’originale.
Di recente, Genette (a cui si deve
una trattazione sistematica della riscrittura letteraria. Palimpsestes. La
littérature au second degré, 1982, considera parodie solo le riscritture in cui
uno stile elevato viene applicato a un materiale narrativo “basso”) ha proposto
di riformulare la terminologia della parodia parlando in generale di
riscrittura di un ipertesto (il testo parodizzante) sulla
base di un ipotesto (il testo parodizzato).
Si tratterebbe di
valutare il carattere della riscrittura che potrebbe anche non essere polemico
(come nella parodia vera e propria che mira ad abbattere il testo-oggetto), ma
soltanto giocoso (dove la ripresa della grande opera è uno scherzo innocente,
che finisce per ribadire il suo valore), se non addirittura altrettanto serio
dell’originale (come nelle continuazioni o nelle citazioni positive o
nell’imitazione "alla maniera di" del pastiche).
Per parodia s’intende, di solito,
un testo intero che riprende un altro testo intero.
Tuttavia, nel caso della poesia di ricerca, potremo trovarla anche in brevi
porzioni di testo. In questi casi, la parodia sconfina nella citazione e
nell’allusione, ma può nondimeno colpire importanti bersagli — può essere, ad
esempio, non la parodia di un testo specifico, ma la parodia di un genere, di
uno stile, di uno stereotipo letterario.
Ancora, possiamo distinguere, tra
parodia tematica o linguistica.
Nel primo caso sono i temi trattati che non corrispondono più al livello ripreso
dall’originale, che viene trascinato in situazioni non confacenti.
Nel secondo caso, si assume un
verso o una frase celebri e noti, e li si corregge (con qualche variazione,
anche minima) in modo da ottenere una frase banale o buffa o sconveniente.
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