VAMPIRI

Che cos’è un vampiro?

Il vampiro è una figura appartenente al folklore e secondo la superstizione popolare si tratta di una persona defunta che lascerebbe di notte la propria tomba per succhiare sangue umano. La credenza nei vampiri è molto antica e diffusa nelle civiltà europee, specialmente nel mondo slavo, e orientali. Collegati alla credenza  della sopravvivenza dello spirito dei morti sulla terra, i vampiri erano ritenuti spiriti di uomini morti di morte violenta, che non avevano terminato il loro naturale ciclo vitale ed erano perciò ancora assetati di sangue. Sempre secondo le credenze popolari, il vampiro veniva sconfitto trafiggendo con un paletto di legno il suo cuore e veniva tenuto lontano dalle abitazioni appendendo a porte e finestre corone d’aglio e croci.

La figura del vampiro però non resta limitata al folklore, ma si allarga notevolmente, riuscendo a penetrare nella storia, nella letteratura (sia del passato che moderna) e nel cinema, dando origine al vampiro al femminile, che spesso veniva confuso con la strega.

 

Vampiri nella storia

Due sono i principali personaggi storici  che furono associati al vampiro a causa delle loro abitudini piuttosto sanguinarie e crudeli: Vlad Tepes detto Dracula ed Erzsebeth (o Elizabeth) Bathory.

La storia vera del principe valacco Vlad III Tépes detto l’Impalatore diede vita al mito di Dracula, chiamato così per l’appartenenza del padre all’ordine cavalleresco del Drago. Vlad, per la fama tremenda delle sue gesta, ispirò alla letteratura successiva il personaggio del vampiro divenendo così leggenda, e finendo per incarnare in un unico personaggio gran parte delle leggende preesistenti. Anche se in apparenza Vlad non ha niente in comune con il mito del vampiro se non la sua sete di sangue, la fantasia popolare si impossesserà del suo nome, alimentando il proprio sgomento con le spaventose cronache che narravano delle sue ineguagliabili stragi e torture compiute sullo sfondo delle crociate balcaniche contro i Turchi. Poiché la sua tomba non fu mai trovata, per la leggenda egli appartiene alla schiera dei non-morti, ma in realtà Vlad III di Valacchia visse solo quarantacinque anni, dal 1431 al 1476.

La contessa ungherese Erzsebeth Bathory, nata nel 1560, era la nipote del principe di Transilvania e poi re di Polonia Stefano I, ed è oggi nota per aver ucciso con la complicità di alcune serve più di seicento ragazze, dopo averle torturate atrocemente. La contessa amava fare il bagno nel sangue delle sue vittime (o la doccia, ponendosi sotto gabbie in cui queste agonizzavano) al fine di mantenersi giovane. All’orrore della vecchiaia la contessa associava motivazioni sadiche di carattere omosessuale, infierendo sulle ragazze fino a ucciderle con le proprie mani e spesso aveva per aiutanti una governante, una lavandaia e una certa Dorkò, la quale al processo di Erzsebeth raccontò nei dettagli le sue pratiche sanguinose. A questo processo Erzsebeth Bathory venne condannata a trascorrere il resto dei suoi giorni murata nel suo castello di Csejthe, sui Piccoli Carpazi, dove morì nel 1615. Le aiutanti vennero sottoposte a torture analoghe a quelle da loro inflitte alle ragazze e poi bruciate.

 

Vampiri nella letteratura

Come già detto precedentemente, la leggenda del vampiro ha dato vita a diverse opere letterarie divenute molto famose con il passare del tempo. Eccone le principali.

Dracula” di Bram Stoker (1897): un giovane avvocato, Jonathan Harker, viene inviato in Transilvania dal capo del suo studio per  discutere con un ricco cliente locale, il conte Dracula, l’acquisto di uno stabile a Londra. Jonathan viene accompagnato al castello del conte da un misterioso cocchiere e una volta arrivato e conosciuto il proprietario rimane suo ospite: ben presto capirà però di essere un prigioniero anziché un ospite e a causa dello strano comportamento del conte scoprirà che in realtà egli è un vampiro e riuscirà a fuggire. Mina, la fidanzata di Jonathan, lo raggiunge in Ungheria e lo sposa mentre Dracula si reca a Londra e seduce l’amica di Mina, Lucy, che si ammala dopo essere stata morsa. Dall’Olanda viene convocato il dottor Abraham Van Helsing, esperto di vampiri, ma a nulla serviranno i suoi sforzi per salvare Lucy dalla morte. Dracula insidia ora Mina e la trasforma in un vampiro, così Van Helsing, Jonathan e altri tre amici si danno da fare per cercare il conte per poi sconfiggerlo definitivamente e salvare Mina.

Carmilla” di Joseph Sheridan Le Fanu (1872): romanzo breve pubblicato per la prima volta sulla rivista “The Dark Blue” che racconta la storia della vampira Carmilla, la quale stringe una relazione morbosamente crudele e di connotazione palesemente omosessuale con una giovane castellana di nome Laura, che viene morsa da lei e da quel momento di ammala. Solo in seguito ci si renderà conto di chi sia Carmilla, scoperchiando la tomba della contessa Mircalla Karnstein, morta da centocinquant’anni, il cui nome è un facile anagramma del suo. Il padre di Laura assieme ad un amico porranno fine alla non-vita di Carmilla con un paletto di legno nel cuore e decapitandola, per dare infine tutto il suo corpo alle fiamme e liberano così Laura dalla malattia.

Negli ultimi anni il vampiro in letteratura si è ulteriormente diffuso, e ad esso sono state dedicate diverse storie, ad esempio la collana delle Cronache dei Vampiri di Anne Rice, la nuova saga di Laurel K. Hamilton, “Anno Dracula” di Kim Newman e “I diari della famiglia Dracula” di Jeanne Kalogridis.

Il vampiro fu inoltre utilizzato, soprattutto in poesia, come figura simbolica volta a rappresentare l’eros e la donna. Un esempio di questa particolare visione è la poesia di  Charles-Pierre Baudelaire “Vampiro”: pubblicata nel 1855, essa riguarda Jeanne Duval, bella attrice creola di Santo Domingo, dotata di un che di divino ed animale. Baudelaire la vide sul palcoscenico del teatro di Porte Saint-Antoine e tra i due scoccò il colpo di fulmine, tanto che  Jeanne andò a vivere nella camera d’albergo di Baudelaire e da quel momento non lo lasciò fino alla morte.

 

XXXI. “Vampiro”

O tu che come un colpo di coltello

mi penetrasti nel cuore gemente;

tu che venisti, pari ad un drappello

di demoni, ad assiderti, demente

 

e adorna, sopra il mio spirito prono,

facendone il tuo soglio e il tuo guanciale,

essere infame a cui legato sono

com’è legato ai ferri il criminale,

 

lo strenuo giocatore alla roulette,

l’ubriaco alla bottiglia di borgogna,

all’abbraccio del verme la caroga,

che oggi e sempre tu sia maledetta!

 

Quante volte alla spada agile ho chiesto

che mi cavasse alfin di prigionia,

e ho chiamato il veleno funesto

in soccorso alla mia vigliaccheria.

 

Tutte le volte, ahimè, presi di sdegno,

spada e veleno m’han così parlato:

“Stolto, che vuoi da noi? Tu non sei degno

d’esser dai lacci suoi disviluppato.

 

Ché, seppur soccombesse al nostro tiro

la tiranna al cui reo giogo soggiaci,

tu risusciteresti coi tuoi baci

la salma esanime del tuo vampiro!”

 

Vampiri nel cinema

Numerose sono le pellicole che vedono protagonisti i vampiri, soprattutto se si calcolano quelle prodotte negli ultimi cinque anni, periodo in cui c’è stato il boom dei film a tema vampirico. Si parte dai primi “Nosferatu” di Friedrich Wilhelm Murnau (1922), “Dracula” con Bela Lugosi (1931) e “Dracula” con Christopher Lee (1958), per passare a “Dracula di Bram Stoker” di Francis Ford Coppola (1992), “Intervista col vampiro” tratto dall’omonimo romanzo di Anne Rice (1994) e “Vampires” di John Carpenter (1998), concludendo con i più recenti “La regina dei dannati” tratto anch’esso da un romanzo di Anne Rice (2002) e “Underworld” (2003) che vede i vampiri coinvolti in una lotta millenaria con i licantropi.

 

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Percorso interdisciplinare di Pamela De Pasquale Anno Scolastico 2004-2005 Liceo Scientifico "G.Oberdan" Trieste