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![]() Ovviamente dopo l'uccisione di Guglielmo Oberdan che segnò il trionfo della reazione austriaca, il locale prudentemente riprese il nome originario che mantenne fino al 1918, fino a quel fatidico 3 novembre che portò Trieste all'Italia e permise al Caffè di chiamarsi nuovamente e per sempre Tommaseo. Ma torniamo al Marcato che, grande appassionato d'arte, si preoccupò di abbellire il locale affidando l'incarico delle decorazioni al pittore Giuseppe Gatteri e facendo venire, direttamente del Belgio, una serie di specchiere, con le quali tappezzò tutte le pareti. Il Macato volle inoltre esporre un proprio ritratto opera di un noto ritrattista dell'epoca, Grigoletti. Il Caffè, ritrovo sia di artisti che di letterati che di uomini d'affari ospitava spesso mostre e concerti; va ricordata una personale dedicata a Giuseppe Bernardino Bison e i concerti che venivano proposti il giovedì dall'orchestra del Teatro comunale e il sabato dalla banda. Fra le specialità offerte dal Caffè Tomaso c'era il gelato, introdotto in città proprio dal Marcato che, sensilbile alle innovazioni, volle anche dotare il caffè di illuminazione a gas: correva il 1844 ed era il momento in cui in città si facevano i primi esperimenti pubblici. Una curiosità emersa dagli archivi del locale è che, con un contratto di acquisto, stilato il 29 settembre del 1830 pare ne fosse entrata in possesso la contessa Lipomana, nome sotto il quale si nascondeva nientemeno che Carolina Bonaparte, la vedova di Gioacchino Murat. Altro fatto degno di nota è che l'edificio che ospita il locale è, dal 7 aprile 1954, tutelato come monumento storico e artistico, sorte che divide con altri caffè prestigiosi, un nome per tutti il Caffè Greco a Roma, in via Condotti. Fra gli altri proprietari del caffè merita di eser ricordata la signora Nerina Madonna Punzo che si preocupò non solo di mentenere intatto l'aspetto originario del locale, ma si improvvisò anche editrice di un giornale periodico Lettere da un antico caffè che voleva farsi portavoce di idee e dibattiti letterari ed artistici.
Orario: dalle 8.00 alle 00.30 |