LE PROPOSTE

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Andiamo vedere le proposte che, dopo dieci anni di appassionate discussioni sulle tecnologie, sono state elaborate dalla Legambiente.

L'idea principale si articola attorno alla politica degli imballaggi: il cuore di tutta la strategia per i rifiuti. Il passaggio dalle bottiglie a perdere (2,5-2.8 milioni di tonnellate all'anno) alle bottiglie a rendere significa, ad esempio, una riduzione del 10-15 per cento sul totale dei rifiuti.In poche parole, la cauzione sulle bottiglie ha la stessa capacità di smaltimento di 30-40 inceneritori da 200 tonnellate/giorno. Per ottenere una riduzione degli imballaggi a livello comunale, sono già possibili tre tipi di interventi:il divieto (istituire, con lo strumento dell'ordinanza, l'obbligo della commercializzazione dei liquidi alimentari in contenitori a rendere);la tariffa (detrazione della tassa sui rifiuti per chi recupera gli imballaggi o per gli esercezi che istituiscono una cauzione sui liquidi alimentari); la promozione (ad esempio:un bollino verde per gli esecizi che diffondono l'uso dei prodotti a rendere).

Il nuovo sistema di gestione deve essere basato sull'idea della separazione e del recupero.L'obiettivo? Arrivare a diminuire i rifiuti e il ricorso alla discarica: se oggi ogni cittadino produce 400 kg di rifiuti, 350 dei quali finiscono in discarica, in un paio di anni sarebbe possibile far in modo che ciascun cittadino produca non più di 350 kg di rifiuti e in discarica, ne vadano a finire non più di 100.

Organizzare il sisitema di gestione e smaltimento sul principio della differenziazione e del recupero in questo caso, i modelli da seguire sono due.

  1. Il primo si basa sulla raccolta differenziata molto spinta di carta, vetro pericolosi e verde, con una succesiva destinazione energetia del rifiuto residuo.
  2. Il secondo, invece, contempla essenzialmente una raccolta separata secco/umidoche, dopo diversi tratamente consente il recupero di materiale e di compost, oltrechè la produzione di combustibili per impianti industriali o centrali termoeletriche. Ciò implica una rivoluzione completa del sistema di conferimento dei cittadini e del sistema di gestione e di raccolta. Tra le soluzione possibile vi è quella dei tre bidoni, adottata in Germania e con lieve modifiche, in Olanda e Svizzera: uno per la materia organica ricuperabile, un altro per la carta e i materiali inorganici ricuperabili, l'ultimo per i non ricuperabili. Il sistema molto efficace, permette di recuperare fino al 60-70 per cento dei materiali.

In definitiva, le soluzioni sarebbero anche attuabili, ció che manca è la volontà e la coscienza politica dell'importanza di un'ambiente pulito. Finché non prenderà corpo una decisa pressione da parte dell'opinione pubblica, suffragata da un'impegno concreto, in proprio, ad attuare sia una differenziazione dei rifiuti quanto un boicottaggio dei prodotti che non rispettano l'ambiente, non si muoverà nulla. Allora, tocca a noi, a ciascuno di noi ad esigere e pretendere che la Terra abbia il suo rispetto, perché da esso deriva quello che abbiamo per i nostri simili.



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Novembre 1997 Monique Tjooitink