Un caldo maggio in Russia

di Bruno Zotti


Sesto episodio: la metro e il centro di Mosca

Il pomeriggio di domenica decidiamo di fare un'altra escursione in metropolitane verso le zone del centro.

La metropolitana di Mosca da sola merita un viaggio fino a quaggiù per visitarla sia per il valore architettonico delle stazioni sia per il vario panorama di vita che si scorge in qualsiasi momento della giornata. Innanzittutto la metropolitana é di un'estensione enorme ovviamente proporzionata alle altrettanto enormi estensioni della città, credo che il totale delle linee raggiunga tranquillamente i 200 km con almeno 80/90 stazioni divise su diverse linee contraddistinte da colori diversi che permettono di raggiungere quasi tutti i punti della città e gli enormi quartieri-dormitorio delle lontane periferie.

La costruzione iniziata da Stalin negli anni 30 prosegue ancora oggi per estendere ulteriormente le linee. Ogni stazione é diversa una dalle altre e rappresentano con temi decorativi cosa c'é in superficie oppure rappresentano l'ideologia e lo sfarzo ufficiale del regime comunista soprattutto per quelle costruite negli anni 50.

Le stazioni sono quasi tutte decorate con marmi bellissimi ed in alcune ci sono delle vere e proprie opera d'arte tali da considerare le stazioni della metropolitana dei veri e propri musei. Le gallerie sono profondissime, le solite leggende metropolitane (qui é proprio il caso di dirlo :-) ) lasciano intendere che siano state realizzate così per fungere anche da rifugio antiatomico con capienza di almeno 20 milioni di persone. Sta di fatto che devono essere per forza profonde per le varie intersecazioni a vari livelli delle diverse linee e per passare in alcuni punti sotto il letto della Moscova.

Per raggiungere le gallerie e le banchine di aspetto dei treni ci sono scale mobili incredibili, per chi soffre di vertigini o per chi non vuole prendere le scale mobili non c'é alternativa. Scorrono a velocità più che doppie rispetto alle nostrane, hanno pendenze notevoli (il che ha i suoi lati positivi se qualche gradino più in alto ci sono giovani fanciulle in minigonna ;-) ) e sono tutte sorvegliate dalle tipiche donnone tuttofare che in Russia guidano gli autobus, fanno le imbianchine e per l'appunto fanno le sorveglianti in metropolitana. Le stazioni sono mediamente abbastanza pulite e molto vivibili ovvero non ci sono rischi di imbattersi nella sempre più frequente malavita russa e per questo nelle nostre permanenze scegliamo sempre gli spostamenti in metropolitana molto più sicura dei taxi.

Nelle stazioni non ci sono servizi ne ovviamente negozi ne bar ma questo anche in superficie, purtroppo. Il prezzo di accesso é fisso ovvero non ci sono limiti di tempo e di corse fino a che si sta all'interno dei cancelletti, nel 1991 costava 15 copechi mentre a maggio 1995 si paga ben 600 rubli ovvero 4000 volte più costosa. 600 rubli sono per noi una sciocchezza ma per i cittadini moscoviti che si devono spostare frequentemente sono una cifra non trascurabile. A qualsiasi ora, specialmente nelle stazioni all'interno della prima cerchia di viali, c'e sempre una grande folla che sale e scende dai treni.

Sono convogli che mostrano l'età ma sono velocissimi tanto che se non ci si regge ai sostegni, durante la corsa é difficile restare in piedi senza essere sballottati dagli scuotimenti ruote-rotaia che non sono freschissime. Ovviamente sono del tutto mancanti le scritte e i tipici disegni metropolitani che si vedono da noi. Prima di ogni stazione gli altoparlanti annunciano quale é la seguente fermata ed altre notizie utili sui punti di coincidenza della altre linee. Nonostante tutto e le frequenti indicazioni non sono poche le persone disorientate e ci é capitato persino che qualche russo chiedesse indicazioni a noi poiché evidentemente avevamo l'aria di chi sa dove sta andando :-))

Sono molto belle le magliette in vendita nei chioschi che riportano la piantina globale della rete di metropolitana con tutte le stazioni: un'altra leggenda metropolitana dice che fino a pochi anni fa la rete non era documentata da piantine poiché era segreto militare (bah...)

Gironzoliamo un po'per le stazioni più belle da vedere ed emergiamo alla fermata di Ploscad Revol'ucii ovvero piazza della Rivoluzione proprio di fronte al famosissimo teatro Bol'soj che a dire il vero, visto da fuori, é molto deludente. In effetti non é granché bello come struttura più che altro é famoso per ciò che avviene all'interno. Gironzoliamo per i giardini dietro il Cremlino, dove c'é il monumento al milite ignoto ci sono le solite code di sposi che fanno la foto di rito, praticamente tradizione obbligatoria il giorno del matrimonio, ci sono gite di ex-combattenti provenienti da lontane città e comunque in questo punto si nota una certa presenza di "nostalgici" del regime comunista. Il parco é molto ben tenuto ma le panchine sono poche, ci sono in giro moltissimi gruppi di ragazze e ragazzi impegnati come in molti altri parchi del mondo la domenica pomeriggio, nelle solite schermaglie di "tampinamento". Molti devono essere militari di leva in libera uscita considerato il rigoroso taglio di capelli.

Ci spostiamo sulla Piazza Rossa dove non c'e molta gente forse anche per il gran caldo, infatti pur essendo ormai le sei del pomeriggio, il pavé della piazza scotta addirittura attraverso delle scarpe. La attraversiamo tutta per fare le solite immancabili foto con lo sfondo delal cattedrale di San Basilio che anche stavolta non riusciamo a visitare all'interno....ma quando sono sti maledetti orari di visita?? Sul lato opposto, alla fine dei magazzini GUM noto che c'é una piccola chiesa in tipico stile ortodosso che nel 1991 non c'era. Incuriositi ci avvicianiamo e in corso c'é una funzione religiosa ortodossa, molto suggestiva ma poiché non si capsice veramente nulla dopo qualche minuto usciamo e scopriamo la storia di questa strana chiesetta. Esisteva molto prima della rivoluzione d'ottobre ma poi venne fatta abbattere da Stalin. Due anni fa fu fatta ricostruire dal nuovo corso del governo russo rispettando fedelmente la struttura originaria.

Il sole sta calando un pochino e cominciano a vedersi più persone in giro, la Piazza Rossa comincia a popolarsi di famigliole, di coppie a passeggio intorno al Cremlino e persino ci sono, come a Piazza Navona a Roma, i ritrattisti che fanno caricature e primi piani per poche migliaia di rubli. Certo che da uno strano effetto non vedere più la guardia intorno al mausoleo di Lenin e le lunghe code sempre presenti ad ogni ora del giorno, ora la lugubre costruzione in granito rosso scuro é là, abbandonata a se stessa e nessuno se ne cura più. La visita all'interno del Cremlino l'abbiamo già fatta tutti in altre occasioni e poi considerata ormai l'ora lasciamo la Piazza Rossa incamminandoci fuori dal centro storico di Mosca. Prendiamo la via Gor'kij che é l'inizio della strada per San Pietroburgo che sta piu avanti, sempre dritto, dopo circa 720 km :-) Nella via Gor'kij c'é il primo hotel della catena Intourist, le poste centrali, il museo della Rivoluzione e soprattutto, ora, i negozi dei più famosi stilisti internazionali ed altri negozi di lusso ultra-blindati e protetto da colossi armati fino ai denti.

Sulle strade moscovite inizia il traffico della domenica sera ed in mezzo alle solite fatiscenti Volga, Zighuli e gli immancabili autocarri a muso lungo di stile militare, si vedono Mercedes, BMW, Volvo e persino Ferrari che sobbalzano in modo inpressionante sul fondo sconnesso delle strade moscovite. Passiamo il primo anello circolare dei grandi Bul'var e siamo già stanchi per la camminata così ci rituffiamo in metropolitana per raggiungere il posto dove ceneremo.


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