BACK TO THE FUTURE IV: RIAPRE SU INTERNET LO SPAZIO BASKET Ritratto di Paolo Barbieri

di Paolo Barbieri


Fedelissimi della palla a spicchi, esultate. Risolti i disgraziati inconvenienti che hanno funestato i nostri mesi addietro, con conseguente temporanea sospensione della rubrica, ritorniamo alla grande, sempre pronti a scambiare le classiche "due sane chiacchiere" sull' affascinante evoluire del nostro splendido sport.

Addì 24 Marzo '97, cioè -3 dall' inizio dei quarti di finale dell'Eurolega. Dopo la giusta celebrazione del successo Kinder in Coppa Italia, arrivato in un momento delicato per il glorioso club bianconero, l'attenzione degli appassionati si sposta ora sull' ultimo turno di barrage della più importante manifestazione continentale per squadre di società, che ci ha visti protagonisti in questa stagione come raramente era accaduto in passato. Per farla breve, due nostri team possono giocarsi (col fattore campo a favore) l' accesso alle Final Four di Roma, e il terzo, proprio la Kinder, è uscita di scena ... per mano di un' altra Italiana !

Insomma, dopo anni di defaillance più o meno grottesche, per i nostri colori quella in corso è stata fin qui una stagione largamente positiva; l'augurio di tutti noi è che l' epilogo sia ... in linea con le premesse !

E' stata un' Eurolega stupenda. L' allargamento del numero delle partecipanti ha determinato un livello di competitività mai raggiunto in passato, tanto che di fatto il solo Real Madrid, tra le formazioni storicamente d' avanguardia, è rimasto out: un vero peccato, visto che il club merengue ha allestito per la stagione in corso un' autentica corazzata, non a caso straprima in Spagna (davanti al Barcellona di Djordjevic, sissignori) e ad un passo dalla conquista dell' Eurocup (Mash permettendo ...).

La crescita costante di movimenti nuovi per la ribalta continentale, Turchia in primis, ha trovato conferme importanti: al momento l' Efes Pilsen Istanbul, vincitore del proprio raggruppamento e degli ostici istraeliani del Maccabi, nonchè detentore della Coppa Korac, credo possa essere a buon diritto ritenuta la squadra più quadrata, se non più forte, d' Europa. Gira attorno ad un giocatore unico, visto e mai adeguatamente apprezzato in Italia, Petar Naumoski. Leader, uomo-squadra, realizzatore sopraffino ma anche grande difensore, professionista straordinario, ha furoreggiato per tutta la stagione trascinando letteralmente l' Efes, realizzando quasi 22 punti per gara (signori, è un playmaker!) col 46% da tre... L'ultimo saggio lo ha fornito in gara3 col Maccabi, seppellito ad Istanbul 84-69: 32 punti (top degli ottavi), 13/13 dalla linea, 5/5 da due, 3/5 da tre, 3 assist, 3 recuperi ... sbalorditivo ! Il backcourt dell' Efes non ha eguali: Naumoski e Karassev (senza scordare Sarica) sono le guardie più complete e più pericolose. Ai turchi manca forse un centro dominante (e qui pagano un dazio ... genetico, visto che in Turchia paiono non nascere spilungoni dominanti alla Duenas o Ilgauskas), handicap che potrebbero pagare contro le corazzate greche, ma restano una delle più belle realtà d' Europa.

Era lecito attendersi di più dalla seconda squadra turca, l' Ulker, che però ha pagato gli errori nella scelta degli stranieri e i continui battibecchi di spogliatoio.

La Germania ha portato l' Alba Berlino agli ottavi di finale, un grande traguardo reso ancora più significativo dal secondo posto che il club di Pesic ha conquistato in un girone durissimo, davanti a squadre come Olympiakos, Maccabi e Cska Mosca. L' Alba è stato poi stritolato dal Barcellona negli ottavi, eliminato da una squadra senz' altro più forte ma agevolata dal nuovo regolamento, che consentiva il cambio di stranieri fra prima e seconda fase, e fortunata nell' incontrare i tedeschi nel periodo più negativo della stagione, coinciso tra l' altro con i primi due k.o. in Bundesliga. Resta l'impressione di un movimento in crescita, magari non esponenziale ma significativa, sostenuto dal pubblico, numerosissimo, e capace finalmente di firmare anche americani di rilievo come Alexis dell'Alba e Tony Dawson del Bayer, al cui nome resta legato l' high stagionale individuale, quel 43 scritto a Bologna contro la Virtus nella pagina più nera della nostra stagione di Eurolega.

La Grecia si conferma grandissima: il Panathinaikos campione in carica ha chiuso la prima fase col miglior bilancio (13 v, 3 p) senza più perdere nella ricombinazione dei gironi. Ha l' organico più profondo in assoluto, anche se rispetto al passato schiera due stranieri solo normali.

Può comunque contare su due grandissimi greci, Ekonomou, decisivo contro il Limoges negli ottavi, e Alvertis, ed un parco di comunitari senza rivali.

Da segnalare però i consueti contrasti fra coach e stelle della squadra: l' anno scorso era stato Dominique Wilkins ad "assaggiare" la cura-Maljkovic, tecnico ipervincente eppure mai amato, quest'anno prima John Salley, già stella della Nba, poi John Amaechi, centro inglese a ragione considerato il più forte fra i comunitari "liberati" dalla sentenza-Bosman, hanno preferito dire "basta, grazie" al "tiranno" slavo. Il Panathinaikos resta il più logico favorito per la vittoria finale, ma già nel derbyssimo con l'Olympiakos, che vale il pass per Roma, rischia eccome.

L' Olympiakos è squadra che posso valutare bene, avendola vista all' opera nella mia città quando, durante il girone eliminatorio, ha reso visita alla Teamsystem. E' una grande squadra, anche se rispetto a quel match ha perso la sua stella americana Willie Anderson, giocatore di rara classe ma bizzoso e fondamentalmente inadatto al mondo, più che al basket, greco. Fattore decisivo per il team di coach Ivkovic è la stazza: l' Olympiakos, con Tarlac-Welp-Fassoulas, è la squadra più grossa d' Europa, particolare non trascurabile in un basket molto fisico come quello europeo. Credo che parta sfavorita nel confronto col Panathinaikos, probabilmente più ricco di talento e agevolato dal fattore campo, ma raggiungesse le Final Four diverrebbe automaticamente la favorita d' obbligo.

Malissimo la terza squadra greca, il Panionios, travolto da problemi economici, debole tecnicamente ( va malino anche in Campionato) e tradito dagli stranieri. Il suo penosetto ultimo posto nel girone ha significato per la Grecia il rischio di perdere i tre posti in Eurolega, sventato dalla semifinale di Eurocup raggiunta dall' Iraklis Salonicco.

Stagione altalenante per la Spagna, presentatasi però ai nastri di partenza con una sola seria pretendente, il Barcellona, e due outsiders come CSF Siviglia ed Estudiantes.

Il Barca ha dapprima stentato paurosamente, tradita dall' eterna promessa ( mancata ) Fetisov e dal vistoso calo di rendimento di Karnishovas, poi, trascinata dal neo-acquisto Djordjevic ha recuperato alla grande ed ora contenderà le finali alla Fortitudo, in un appassionante match che segna il ritorno sotto le due torri dell' indimenticato idolo della Bologna biancoblù. Attenzione però, perchè il Barca non è solo Sale: formidabili realizzatori sono anche Esteller e Fernandez, mentre sotto le plance eccelle la giovane rivelazione Duenas, 219 centimetri, gran mano e un futuro siglato Nba.

In linea con le aspettative il torneo - decoroso, mai travolgente - di CSF ed Estudiantes, squadre onestamente troppo modeste per poter aspirare a qualcosa in più degli ottavi di finale e di qualche isolata impresa. Merita tuttavia una sottolineatura l' ottima stagione europea dei due loro migliori elementi, gli americani Michael Anderson, sugli scudi anche contro la Teamsystem negli ottavi, e Harper Williams,7° realizzatore assoluto della competizione.

Detto poi dell' ottima figura del basket transalpino (sempre gradevolissimo!), malgrado gli infortuni ne abbiano fortemente condizionato la stagione privandolo per buona parte del torneo di Antonine Rigaudeau, e ancora in corsa, col Villeurbanne Asvel di Delaney Rudd per un posto a Roma, va poi segnalato il ritorno in grande stile del filone slavo.

Solo l' Olimpia Lubiana è ancora in corsa, e senz' altro farà soffrire la Stefanel, ma Cibona, Partizan e Croatia Spalato si sono rivelati avversari ostici per tutti, mettendo poi in bella mostra le star della nuova nidiata, da Cubrilo a Milic a Beric passando per Tusek e Mulaomerovic: il futuro è già cominciato.

Resta l' Italia: abbiamo vinto due gironi su quattro, portato al barrage tutte le nostre squadre, con i greci siamo gli unici ad avere ancora in lizza due formazioni e, a differenza loro, potremmo portare entrambe alle Final Four. Sarà durissima, certo, anche perchè Milano vive un momento-no, fortemente condizionata dalla perdurante assenza di Nando Gentile, qualcosa di più di un leader, e la Teamsystem (squadra all' esordio, va ricordato) affronta un autentico squadrone, però numeri e fattore campo sono con noi. Nessuno quest' anno ha vinto quanto le italiane (30 successi nei gironi, la Grecia si è fermata a 26, la Spagna a 24), nelle Italiane militano i primi due realizzatori (Komazec e Myers), il primo e il quarto rimbalzista (Kidd e McRae), il più preciso dal campo (Komazec) tanto da due quanto da tre ... cifre fredde, ma significative: comunque debba andare resta l' impressione di una stagione di risveglio, dopo tanti anni bui, e in cui anche il solo raggiungimento delle finali, cui manchiamo da tre anni, rappresenterebbe un passo in avanti. Speranza di tutti noi è comunque che Bowie o Myers, Fucka o Murdock possano già da quest' anno rinverdire i fasti del basket più decorato d' Europa, risollevando finalmente quel trofeo che con Kukoc abbiamo solo sfiorato e che ci manca dai tempi di McAdoo, quasi preistoria ...

Forza ragazzi, la sfida comincia !

Prossimamente: il via ai playoffs, parte la sfida a Treviso.


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