IL LUPO
di Giulia Cechet

                                            

Nel buio della caverna, gli occhi verdi e cristallini del lupo brillavano come scintille.
Quando sentì un ululato uscì fuori dalla tenebrosa caverna e corse al monte. Sulla cima c'era il capobranco illuminata dalla lieve luce della luna che chiamava gli altri per la caccia. Ogni lupo doveva trovare del cibo per la propria moglie e per i cuccioli.
Alle prime luci dell'alba, un piccolo naso fece capolino dalla fredda e umida caverna, era un cucciolo di pochi mesi che voleva vedere la luce per la prima volta. La lupa lo prese e lo riportò dentro, era troppo pericoloso per farlo uscire da solo, i predatori potevano essere ancora in agguato. Dopo un po' il lupo tornò, aveva catturato ben tre aquilotti e un coniglio. L'inverno stava arrivando.La mattina dopo, infatti, era tutto innevato e questa volta uscì prima la lupa, cosa voleva fare?

Quando i cuccioli si svegliarono,erano da soli e non persero l'occasione di andare a cercare la madre. Arrivarono al fiume. La madre era lì ed aveva sete; il  fiume, però, era ghiacciato, come fare? La lupa era ormai debole ma i cuccioli non si diedero per vinti e andarono a chiamare il padre che la prese in groppa e la portò fino alla valle dove l'acqua bollente dei geyser scalda l'acqua del fiume e non le permette di congelarsi. La lupa bevve e si sentì subito meglio, ringraziò i suoi cuccioli che l'avevano salvata e le scese una lacrima da quel bell'occhio azzurro ghiaccio. I cuccioli avevano capito...Erano diventati grandi e quindi, sotto dei leggeri fiocchi di neve andarono per la loro strada.

Quella notte sul monte non si sentivano gli ululati del capobranco che chiamava per la caccia, bensì, gli ululati dei cinque lupacchiotti che salutavano la madre.

 


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