Una malattia sociale
1) Il mal di schiena
è un disturbo molto comune e ben poche persone possono dire, arrivate all'età adulta, di non averne mai sofferto. Con l'avanzare dell'età, i problemi legati alla colonna vertebrale si fanno ancora più frequenti e diffusi.
2) Ma qual'é la rilevanza sociale di questi disturbi e quante persone soffrono di mal di schiena? Con quali costi per la società?
I problemi legati alla colonna vertebrale sono estremamente comuni e costosi sia per il singolo paziente che per la società. Nei paesi occidentali quasi tutti i cittadini hanno sofferto, o soffriranno almeno una volta, di disturbi più o meno gravi, che interessano la colonna vertebrale. Studi internazionali hanno stimato che il mal di schiena affligge il 65% - 80% della popolazione, anche se per un breve periodo nell'arco della vita.
In Italia, ogni anno quattro milioni di pazienti si rivolgono al medico per problemi correlati al mal di schiena. Quanti necessitano di ricovero in ospedale?
In Gran Bretagna è stato condotto uno studio da cui risulta che su 1000 pazienti che si rivolgono al medico, 60 vengono inviati in ospedale. La gran parte di questi guarisce aspettando di essere ricoverata e, in media, solo 20 pazienti su 1000 entrano effettivamente in ospedale, e 2 su 1000 vengono sottoposti a intervento chirurgico.
È quindi corretto affermare che la stragrande maggioranza dei problemi legati al mal di schiena può e deve essere trattata e risolta con adeguate terapie ambulatoriali. Il ricovero ospedaliero e l'intervento chirurgico si rendono necessari solo in alcuni casi.
3) Le età più colpite
Il mal di schiena si presenta sotto varie forme e può essere dovuto a diverse patologie. In genere si può dire che i problemi di lombalgia (dolore alla parte bassa della colonna vertebrale) e di cervicalgia (dolori alla nuca e alle spalle) raggiungono il massimo della frequenza tra i 25 e i 44 anni e tra i 45 e i 64 anni. In età più avanzata, sopratutto nelle donne dopo la menopausa, si fanno invece più frequenti i disturbi legati all'insorgere dell'osteoporosi, con dolori più diffusi e aumentato rischio di fratture vertebrali.
- Diffusione della patologia tra i due sessi del genere umano
Il mal di schiena sembra essere ugualmente diffuso tra i due sessi, ma le cause che lo provocano sono in qualche caso ripartite diversamente. Per esempio, il numero degli uomini operati per ernia al disco è pari al doppio di quello delle donne. I dolori muscolari e alcune patologie reumatiche sono, invece, più frequenti nel sesso femminile. Se si considerano i soggetti dopo i 45 anni, le più colpite sono le donne, sopratutto per problemi legati all'osteoporosi, notoriamente più diffusa tra i soggetti di sesso femminile.
- Categorie più esposte al rischio
Le categorie classicamente ritenute più a rischio sono costituite da coloro che praticano lavori o attività fisiche pesanti, che richiedono flessioni ripetute del tronco in avanti, rotazioni della colonna vertebrale, sopratutto se associati a sollevamento pesi, come avviene per i magazzinieri, i muratori, gli infermieri o in certe attività sportive. In questi soggetti il mal di schiena compare effettivamente in età più giovanile e gli episodi dolorosi tendono a durare più a lungo nel tempo. Oggi tuttavia, a causa del cambiamento delle abitudini lavorative e di vita imposte dalla civiltà moderna, giungono sempre più spesso all'osservazione del medico persone che esercitano professioni apparentemente non pesanti fisicamente, ma che costringono a una posizione obbligata per lunghe ore e a condurre una vita sempre più sedentaria. Gli impiegati gli addetti ai videoterminali, le segretarie sembrano essere le categorie più colpite da questo tipo di mal di schiena.
Recenti studi hanno rilevato che le persone che passano più di mezza giornata lavorativa seduti in macchina (taxisti, rappresentanti, autisti eccetera) hanno tre volte più possibilità di sviluppare un'ernia al disco. E il rischio diventa anche quattro volte maggiore quando si tratta di soggetti frequentemente esposti a vibrazioni, come i guidatori di trattori, di camion e di aerei.
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