Recensione

di Federico Martinoni


Alfred Elton Van Vog, Crocera nell'infinito

Titolo originale: "The Voyage of the Space Beagle"

Edito da Gruppo Newton, 1994, Roma.

160 pagine - 1.000 lire

Alfred Elton Van Vogt nacque a Winnipeg (Canada) nel 1912.

Ha scritto un'innumerevole serie di successi di fantascienza ed é uno dei più noti e apprezzati autori di questo genere. Fortunatamente pare che sia ancora vivo... =:-)

Un libro considerato una pietra miliare nella letteratura fantastica, ed in particolare nella produzione di Van Vogt.

Si tratta di 4 episodi nati separatamente e poi raccolti in un solo libro legato da un unico filo conduttore: le avventure vissute dalla "Space Beagle", una nave spaziale in esplorazione nell'universo che viene a contatto con diverse forme di vita aliene.

Dapprima incontriamo Coeurl, una specie di enorme felino le cui prede sono gli essere viventi; segue l'episodio dei Riim (che Van Vogt ha aggiunto per ultimo), una razza di strani uccelli dotati inconsapevolmente di poteri pressoché illimitati, con cui involontariamente creano problemi all'astronave; poi arriva Ixtl, un essere alieno preoccupato solamente della riproduzione della propria specie, per la quale édisposto a tutto; infine troviamo Anabis, una sorta di fantasma dello spazio che fa impazire la Space Beagle per l'impossibilità di catturarlo.

Come da copione che si rispetti in fantascienza, questi esseri alieni sono ostili nei confronti dell'uomo, e questo dà origine alle uniche parti avventurose del libro: ogni volta l'astronave si trova a dover affrontare nuovi problemi con l'obbligo di superarli, pena la fine della sua stessa esistenza.

Nonostante questo, lo svolgimento é troppo lento e Van Vogt si abbandona eccessivamente alle descrizioni. Inoltre, anche la fantascienza vera e propria scarseggia...

=> Troppo lento per i miei gusti: Van Vogt ha scritto sicuramente racconti migliori!


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