Una mostra sugli Indios

di Marco Santamaria

Innanzitutto complimenti per la vostra rivista.Vi scrivo per segnalarvi un'iniziativa dell'associazione OltreCento che
ha trasposto sul Web una sua mostra sugli indios dell'Amazzonia. Il sito è visitabile all'url: http://www.aspide.it/freeweb/marcos/umanit.htm

Ecco una breve scheda di ''Isole di Umanità'': "Noi siamo il popolo della Luna e il popolo della foresta. Quando tutti
gli Yanomami moriranno, sarà la morte di tutto il mondo, tutto finirà". Con queste parole di Davi Kopenawa, della tribù Yanomami, si apre la mostra dedicata agli indios dell'Amazzonia. Nell'allestimento della versione per il web si è dato particolare risalto alle immagini, per la quasi totalità costituite da foto scattate da Aldo Lo Curto, medico itinerante in Amazzonia. I testi sono stati realizzati dall'associazione OltreCento in collaborazione con il Museo Nazionale Preistorico Etnografico "Luigi Pigorini" di Roma, e Marcia Theofilo, poetessa brasiliana. Il percorso della mostra è suddiviso in tre sezioni: "Come nacque la ninfea" incentrata sull' aspetto ambientale dell'Amazzonia; "Perchè il cielo è lassù" dedicata agli abitanti della
Grande Foresta e ai rapporti all'interno delle varie etnie; "Come nacque la Luna" con riferimenti alle condizioni di vita degli indios dell'Amazzonia. La mostra è visitabile scorrendo una dopo l'altra le pagine web che la costituiscono, o saltando ad argomenti correlati tra loro tramite collegamenti ipertestuali. Benchè si sia dato particolare rilievo alle immagini le stesse sono
state compresse notevolmente al fine di agevolare i tempi di trasmissione delle pagine web attraverso la Rete Internet.
Oltre ad uno strumento di conoscenza delle popolazioni indigene "Isole di Umanità" vuole essere anche un monito agli uomini dell'Occidente a non sottovalutare l'importanza dell'integrità della foresta Amazzonica. Un monito ben condensato nella
parole di Ailton Krenak, degli indios Krenak: "L'uomo bianco è come il rematore di testa di una grande canoa con molti rematori. Il vento lo colpisce e sente freddo, allora fa a pezzi la canoa e la brucia. Per poco lui si scalderà, ma alla fine andranno tutti a fondo".

 


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