LA BIBLIOTECA

Si sa che la natura delle fate è a metà strada tra l’umana essenza e quella di un angelo. Ma quello che non si sa è che sotto il lago di *** esiste una caverna ricolma di libri in cui vive una ben strana bibliotecaria. Nessuno sa bene che aspetto abbia si dice solo che sia bellissima, teme la luce, esce solo quando la luna illumina le acque del lago in cui usualmente si specchia per controllare che non stia scomparendo. Questa è la morte delle fate, quando è il momento piano, piano divengono sempre più trasparenti fino al completo dissolvimento.

In questo posto sono conservati tutti i testi del mondo, di tutti i secoli anche quelli di cui ormai si crede si siano perdute completamente le tracce.

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Una notte la fata allungò di un po’ la sua passeggiata e arrivò fino a quella capanna che aveva sempre visto disabitata ma dalla quale ora vedeva filtrare delle luci.

Si affacciò di soppiatto ad una finestra e vide un uomo ricurvo su di un tavolo. Incuriosita, si sporse di più e vide che era chino su un libro.

Sorrise, si ritrasse e se ne andò.

Iniziò una lunga serie di visite all’uomo della capanna.

In nessun caso doveva essere vista, pena la morte. Questo la fata lo sapeva e infatti prendeva mille precauzioni, usava l’incanto per trasformarsi in arbusti che misteriosamente ondeggiavano ad un vento che non c’era oppure per prendere le sembianze di una falena che invece di essere irretita dalla luce giaceva nascosta nell’angolo più buio della stanza.

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