Invecchiare: il percorso dell’incertezza

 



 
   

Il miglioramento delle condizioni di vita in generale e l’innalzamento della qualità di vita a cui ogni cittadino aspira, a prescindere dall’età, contribuiscono a diversificare le caratteristiche, i bisogni e i desideri delle persone anziane. I fattori che rendono estremamente eterogenea la popolazione anziana sono di diversa natura. Le categorie tradizionali di analisi quantitativa di tipo sociologico non sono più sufficienti a dare un’immagine esauriente della vecchiaia vissuta nella comunità sociale. Sergio Tramma evidenzia che è necessario stabilire alcuni indicatori in grado di esplorare la qualità complessiva della vita delle persone anziane . Egli individua come indicatori “le modalità di trattamento sociale della fragilità, il valore attribuito alla memoria e all’esperienza dei vecchi e l’ideale estetico” . L’autore in un’ottica squisitamente pedagogica nel delineare il panorama attuale della condizione degli anziani e le prospettive per il futuro, mette in guardia dal forte pericolo di banalizzare la vecchiaia, “cioè di ridurre la sua complessità a uno dei suoi molteplici aspetti,…sistematizzarla nel suo dispiegarsi e di prevederla nelle sue manifestazioni, bisogni e auspici” . Per esempio si pecca di genericità quando si parla “genericamente di anziani, senza ulteriori distinzioni riguardanti l’appartenenza di coorte”, senza tener conto che “esistono sostanziali differenze rispetto all’età in cui hanno vissuto alcuni avvenimenti o alcuni periodi particolarmente significativi dal punto di vista economico, politico, sociale, culturale” . Lo sviluppo di questo concetto porterà l’autore, ispirato da Giori, ad affermare che “la vecchiaia non si può definire univocamente in quanto esistono tante vecchiaie quanti sono gli individui”, perché “sono troppe le variabili che intervengono a conferire forma alla vecchiaia dell’individuo, troppe le appartenenze che vincolano e concedono possibilità” . Per questo, ma non solo per questo, la vecchiaia è tutta da inventare, sia dal punto di vista individuale che collettivo, e lo si può fare con efficacia solo tramite l’assunzione di responsabilità da parte di chi invecchia “all’interno dei margini di pensiero e di azione consentiti ai soggetti individuali e collettivi, in un delimitato contesto sociale e culturale” . Per quanto riguarda la dimensione collettiva “oggi essere o diventare vecchi, si presenta come un tratto particolare, una declinazione delle caratteristiche della società dell’incertezza”, “il presente e il futuro della vecchiaia collettiva sono incerti” perché “le società altamente sviluppate sono state colte quasi di sorpresa dalla rapida accelerazione del processo di invecchiamento” . Tramma indica nell’incertezza descritta in questi termini la forza e la debolezza dell’invecchiare oggi. Debolezza perché “ai soggetti interessati manca una sicura guida”, un modello da seguire e da tramandare agli anziani di domani; forza perché la mancanza di questi stessi orientamenti può “favorire la scoperta di possibilità di costruire e vivere la vecchiaia con una maggiore attenzione a se stessi e ai propri antichi e nuovi progetti”, valorizzando la curiosità e la creatività che secondo Scortegagna permettono all’anziano di “riprendere il processo di crescita” .