ennio dri 

Tatuaggio, arte antica e contemporanea


 

 

 

 

 

 

Trieste è una città tanto meravigliosa quanto pazza, dove ciò che non accade in una vita si manifesta nel lampo di un secondo. Così il 18 marzo, un giorno prima della riunione che ATWA ha avuto in Regione Piemonte in merito ad una proposta di legge sul tatuaggio,  vengo contattato dall’assessorato alla cultura del Comune che mi fissa per l’indomani un appuntamento. Ovviamente sono costretto, mio malgrado, a spostare l’incontro di un paio di giorni dal mio rientro da Torino e vengo a sapere che, in merito ad una richiesta fatta  per un’altra sede e con altro intento, mi veniva riservata una delle più prestigiose gallerie di Trieste per allestire una mostra sul tatuaggio. Mi era stata riservata la disponibilità della galleria di Piazza Piccola, dal 28 di marzo al 6 di maggio. Ero venuto a conoscenza di tutto ciò, praticamente il giorno 23 di marzo. Definire il tutto  “tempi strettissimi”  non rende abbastanza l’idea…provare per credere. La sfida era intrigante e mi ricordava un’altra storia: la Convention che organizzai nel 1997 al Castello di San Giusto, storico maniero che porta il nome del patrono della mia città. Così come allora l’opportunità si manifestò improvvisa quanto inaspettata e sempre senza lasciarmi il tempo di programmare accuratamente l’evento. Io credo che alla fine dei conti la chiave dei successi che ho sempre ottenuto stia proprio in questa mancanza di organizzazione, in questa spontaneità ed imprevedibilità  che risulta sinora sempre alla base di ogni mio lavoro in questi contesti. Non c’e stata grossa differenza tra il caos burocratico dei due eventi ed in entrambe le circostanze ho avuto vicino le persone giuste con cui fare squadra, senza le quali nulla si sarebbe potuto portare avanti. A parte i dieci anni trascorsi tra un evento e l’altro ed i ritmi diversi della mia vita, nulla è cambiato nella gioia di essere ancora una volta riuscito a creare qualcosa di bello e di pionieristico nella mia città. Una città che, per molti aspetti,  non si può certo definire di “larghe vedute”.

 

agosto 2007

 


Arte

Home page