Rock Motel numerouno

di Giuliano Caroli

Ben ritrovati al vostro Rock Motel preferito.

Questo é il primo numero e come ogni primo numero che si rispetti sarà quasi completamente privo di un filo logico;

comunque sia, cominciamo...

Come tutti sanno (o almeno così spero) la grande diatriba che accompagna il rock, più o meno da quando é nato, é se il rock sia o meno morto. Ho detto proprio da quando é nato, perché ancora quando era in auge un certo Elvis, cominciavano già a circolare voci insistenti e preoccupanti sulla possibile fine del rock'n'roll. Il solo fatto che siamo qui, alla soglie del terzo millennio, a parlare ancora di questa eventualità, la dice lunga sulla lungimiranza dei sapientoni del periodo. Anche adesso si parla di morte del rock, oppure dei suoi derivati principali. Sembra che addirittura i Metallica abbiano parlato di morte dell'heavy Metal, mentre di generi come il Punk, tanto per non fare nomi, si parla sempre più come di reperti da museo.

Ma é proprio vero che il rock, e tutti i suoi figli, leggittimi o meno, sono morti o stanno per passare a miglior vita quanto prima?

Secondo il mio modesto parere tutti questi discorsi non servono a niente. Il rock non é morto e non morirà mai, per il semplice fatto che é già nato morto. E' nato morto per quei puristi (noiosi) che vorrebbero vedere in ogni disco il nuovo Jimi Hendrix o il nuovo Jim Morrison; che vorrebero che ogni artista, nello spazio tipico di una rock song, componesse l'equivalente di quanto composto da Wagner nella sua opera Parsifal. Bene, per tutti questi pedanti individui non rimane che un consiglio: il gioco delle bocce, uno sport che richiede sicuramente una capacità che loro non hanno, ma che forse ce li toglierà una volta per tutte di torno; per tutti gli altri, che come me vedono nel rock soltanto un grande generatore di energia pulita (che funziona SENZA l'ausilio di additivi chimici) non rimane che notare che fino a quando esisterà l'energia, cioé fino a quando esisterà la vita, il rock non morirà mai

E dopo questo profondissimo pensiero e quest'ultima illuminante sentenza non mi rimane che salutarvi e darvi appuntamento alla prossima.


Dimenticavo, naturalmente questa non é la veste definitiva del nostro motel: in altre parole, la direzione si riserva il diritto di modificarla a seconda delle esigenze del momento o degli umori del direttore, assicurando solamente una cosa: il massimo impegno possibile e anche qualcosa di più, per tenervi compagnia.


Ciao.

 


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