Monrupino e dintorni
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Provincia di Trieste, di esso infatti fanno parte solamente tre frazioni: Fernetti, Zolla e Rupingrande. Il territorio confina con la Slovenia ed il valico internazionale di Fernetti è uno tra i più importanti nella provincia. La zona è ricca di boschi e di vegetazione carsica. |
Dallabitato di Monrupino si sale alla Rocca che fu prima castelliere preistorico, poi castellum fortificato romano ed infine fortezza inespugnabile contro i Turchi.Quando divenne reale il periodo delle scorrerie turche, gli abitanti del luogo eressero intorno alla chiesa un rozzo muro, non molto spesso, ma con un legante molto tenace; la costruzione a quei tempi, con voce slava, veniva chiamata tabor. | ![]() |
Il tabor di Monrupino servì
egregiamente allo scopo di proteggere gli abitanti del luogo. Ancora oggi i luoghi dove
sorgono i castellieri conservano il nome Tabor (dallo slavo:
luogo fortificato). Da questo nome deriva anche il nome del formaggio Tabor prodotto nel
caseificio di Zolla. Nel 1512, al posto di un precedente edificio sacro, venne edificata la chiesa dedicata alla Beata Vergine. Il campanile, alto 19 metri è del 1802 ed è bene visibile da tutto il Carso. Monrupino è sicuramente lattrattiva turistica del
comune più conosciuta. Sulla cima della collina si può ammirare un ampio panorama sul
golfo di Trieste e sui villaggi della vicina Slovenia. |
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Durante
i mesi estivi la rocca è sede di numerose manifestazioni culturali, tra le quali la più
conosciuta è sicuramente quella delle nozze carsiche che si svolge ogni due
anni lultima domenica di agosto. I festeggiamenti hanno inizio una
settimana prima delle nozze con laddio al celibato e laddio al nubilato. Ogni sera si balla e ci si incontra nelle osmizze di Rupingrande. I festeggiamenti raggiungono il loro culmine la domenica delle nozze. Alla mattina gli invitati, in costume tradizionale, formano il corteo nuziale avviandosi verso Zolla (paesino vicino Rupingrande) per poi proseguire verso Monrupino, dove ai partecipanti viene offerto il tradizionale spuntino "sguazeto". Nel pomeriggio seguono le danze che continuano fino a notte fonda. |